Aprilia, a tu per tu con Caruso e Bortolamelotti. Parla Del Duca, preparatore dei portieri della Prima Squadra

Aprilia, a tu per tu con Caruso e Bortolamelotti. Parla Del Duca, preparatore dei portieri della Prima Squadra

Ufficio Stampa F.C. Aprilia

Settimana di sosta per Serie D e Juniores Nazionale. La Coppa Carnevale, o Torneo di Viareggio, impone lo stop al campionato dilettantistico più importante, ma gli allenamenti all’interno delle società non si fermano. Anche l’Aprilia, in vista della trasferta di Taranto, è al lavoro. Con il preparatore dei portieri bianco-celesti Augusto Del Duca abbiamo approfondito la conoscenza dei due estremi difensori della prima squadra, Giuseppe Caruso ed Andrea Bortolameotti.

Mister Del Duca, quest’anno l’Aprilia può contare su due ottimi portieri come Giuseppe Caruso, che lo scorso anno ha contribuito in maniera decisiva all’ottimo campionato delle rondinelle, ed Andrea Bortolameotti, proveniente dal settore giovanile della Roma. Come valuta i due ragazzi?

Ho avuto la fortuna di poter crescere Peppe, l’ho allenato fin dal suo ingresso nel settore giovanile dell’Aprilia. Prima ancora di essere un portiere di grande valore è un bravo ragazzo. L’aspirazione di ogni atleta è scendere in campo tutte le domeniche, ma quest’anno è in competizione con Andrea, giovane per modo di dire. Lo dice la carta d’identità, ma è un ragazzo molto preparato. Entrambi possono giocare in categorie superiori, ed è il migliore augurio che posso fare ad entrambi.

Bortolameotti è partito dal settore giovanile dell’Aprilia, poi è passato a quello della Roma per poi tornare quest’anno. Dal lavoro estivo fino a questo momento lei come valuta la sua crescita?

Andrea ha fatto un lavoro davvero ottimo. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di un ragazzo classe ’98, proveniente da un settore giovanile di grande valore come quello della Roma. Questo ha fatto si che le sue qualità, già ottime, venissero implementate notevolmente. Mancava l’esperienza in un campionato di “grandi”, in cui si presentano situazioni che nel settore giovanile non ci sono. Al di là di un errore evidente, che rimane peraltro l’unico della stagione a mio avviso, sono convinto che sia migliorato molto.

Quali sono le principali differenze tra i due, secondo lei?

Probabilmente Giuseppe può vantare quell’esperienza che, per forza di cose, Andrea non ha. Ma credo che entrambi abbiamo un percorso simile. Fino a qualche anno fa Caruso era un portiere di prospettiva, ma non aveva la possibilità di giocare con continuità. Ciò ha fatto si che le sue prestazioni non fossero sempre sullo stesso livello. Lo scorso anno, invece, ha avuto la possibilità di giocare molte partite, ed il suo rendimento è stato di assoluto valore. Credo che sia pronto anche per affrontare un salto di categoria. Andrea, secondo me, può ripercorrere lo stesso tragitto. I mezzi li ha, gli serve continuità e consapevolezza delle sue qualità.

I risultati di questa stagione sono diversi da quella passata, in cui la squadra è arrivata alla salvezza con un cammino decisamente più tranquillo. Il suo lavoro come cambia in questa nuova, complicata situazione?

È vero, quest’anno la classifica crea più stress e più tensione. Quello che cerco di fare, dal punto di vista psicologico, è far capire ai ragazzi che la fiducia nelle loro qualità non è mai mancata. Giuseppe ed Andrea sono ragazzi svegli e molto preparati, ma il loro ruolo è delicato, soprattutto quando le cose non vanno molto bene. Rispetto all’anno scorso c’è un maggior lavoro dal punto di vista mentale, per fare in modo che i ragazzi non perdano fiducia in loro stessi. Analizzare le situazioni, spronarli a lavorare duro, sono aspetti che io come preparatore dei portieri cerco di mettere in risalto. Ma anche mister Venturi lo fa con il resto della rosa. Le annate negative capitano, l’unica cosa che possiamo fare è continuare a credere nei ragazzi e far capire loro che, anche se per una strada più difficile, l’obiettivo può essere raggiunto lo stesso.

Redazione

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