Il mestiere di difendere i pali

Il mestiere di difendere i pali

di Filippo MORSILLO

Luca Grimandi è un giovane preparatore atletico e allenatore dei portieri. La sua vita è basata sullo sport e sull’insegnamento e ha deciso di voler tramandare i valori più importanti dell’attività fisica, partendo dall’impegno necessario in ogni singola seduta di allenamento fino ad arrivare alla chiave del successo.

Luca ha le idee chiare, molto originali, ma comunque efficaci. Chissà se un giorno potrà seguire le orme dei suoi idoli. Intanto, per il Nuovo Corriere Laziale, si è raccontato ai nostri microfoni.

Questa sua vocazione da dove nasce? Sono stati gli allenamenti che ha svolto quando giocava da ragazzo che l’hanno spinta a tramandare gli insegnamenti ricevuti?
Dalla mia famiglia. In primis da mio zio e da mio nonno, che era un grande sportivo. Sono stato fortunato anche con gli allenatori che ho avuto, da loro ho imparato che nello sport le cose che più contano sono la passione e le conoscenze che uno trasmette

Come si sente ad insegnare la tecnica base a uomini più grandi d’età e con più esperienza sul campo?
È divertente, è come allenare dei bambini con la barba. La voglia di imparare cose nuove è uguale ad ogni età

Qual è il suo obiettivo? Arrivare ad allenare una squadra o continuare ad essere assistente?
Voglio creare uno staff da dirigere, alla base del successo non c’è il singolo ma il gruppo e infondere la giusta personalità in questo vuol dire stare un passo avanti

Ci sono tanti allenatori che hanno fatto la storia del calcio, qual è, o quali sono, quelli che la ispirano maggiormente?
Sarò scontato ma tra tutti scelgo José Mourinho per la sua lucidità e sicurezza. Dà l’impressione di sapere ciò che è giusto o sbagliato. Amo anche il maestro Carlo Ancelotti, è come se avesse trovato la formula dell’equilibrio

Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione?
Lavorerò con i bambini. E’ un ruolo molto delicato e credo di essere pronto per svolgerlo Credo di essere pronto per affrontare un’esperienza del genere essendo a mio avviso un ruolo molto delicato.

Qual è il fattore che rende ‘un manipolo di ragazzi’ in ‘un gruppo vincente di giocatori’? Qual è, secondo lei, la chiave del successo?
Non esiste una chiave del successo, dipende da quante porte riesci ad aprire e la somma di queste dirà quanto il tuo lavoro sia stato davvero efficiente.

Redazione

Il sito del settimanale 'Nuovo Corriere Laziale' testata che segue lo sport giovanile e dilettantistico della regione Lazio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *