Presentato al Miur il progetto di alternanza scuola-lavoro ‘Repubblica@Scuola’

Presentato al Miur il progetto di alternanza scuola-lavoro ‘Repubblica@Scuola’

di Giordana LA MENDOLA

È stato presentato dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli e dal direttore di Repubblica, Mario Calabresi,‘Repubblica@Scuola’ il nuovo ed innovativo progetto di alternanza scuola-lavoro, presso il Miur di Viale di Trastevere a Roma.




Il progetto, totalmente digitale, nasce nell’ambito di un protocollo siglato con il Ministero dell’istruzione. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di offrire agli studenti partecipanti la possibilità di conoscere il funzionamento della redazione di Repubblica attraverso la sperimentazione delle diverse forme di giornalismo. I ragazzi saranno guidati alla conoscenza più ampia dell’organizzazione del giornale cartaceo e online, alle professionalità coinvolte.




Repubblica ha già avviato il progetto il 20 novembre, coinvolgendo 4 scuole e 83 ragazzi.
“Il progetto di alternanza scuola-lavoro che sottoscriviamo oggi, in termini ufficiali, tra il mio ministero e Repubblica, secondo me segna una straordinaria qualità e uno straordinario significato per l’insieme delle scuole italiane”, spiega la Fedeli. “È qualitativo perché è effettivamente un’innovazione didattica. In questo modo mettiamo a confronto competenze interne alla scuola. Nello stesso tempo questo è un lavoro, è una cultura del lavoro che viene a contatto con una cultura dei saperi tradizionali.
La sperimentazione -prosegue- era stata fatta già su Roma e aveva portato un significativo risultato. Adesso credo che sia importante che questa esperienza sia stata portata fuori la città di Roma, andando in realtà differenti”.




È intervenuto anche il direttore di Repubblica che ha dichiarato:”L’alternanza scuola-lavoro significa dare un’opportunità di comprensione. Repubblica si mette in gioco, gratuitamente, però vuole dare un’occasione reale a tutti gli studenti italiani. Inizialmente lo hanno potuto fare solo le scuole di Roma e quindi questo è il limite. Giocosamente la cosa ci è sfuggita di mano e adesso ci sono altre città coinvolte, piccole e lontane da Roma. Abbiamo prodotto -spiega- tutti una serie di video e delle specie di tutorial coinvolgendo tutte le firme che si sono messe in gioco. Siamo soddisfatti, conclude, perché pensiamo che sia bello per un giornale mettersi in gioco e poi, in secondo luogo, dare la possibilità di farlo in tutta Italia”.




Redazione

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