CONFERENZA STAMPA Di Francesco pre Roma-Atalanta: “Nainggolan non sarà convocato”

CONFERENZA STAMPA Di Francesco pre Roma-Atalanta: “Nainggolan non sarà convocato”

di Lorenzo Petrucci

(foto di © Gian Domenico SALE – www.photosportiva.it)

L’Atalanta ha entusiasmo, la Roma viene da tre partite difficili, può incidere questa differenza di stati d’animo?
“L’Atalanta ha fatto un passo falso, in campionato col Cagliari, prima dell’impresa in Coppa Italia col Napoli. E’ la squadra peggiore che ci poteva capitare ora che facciamo fatica a conquistare punti, noi dobbiamo compattarci con determinazione, sapendo che abbiamo di fronte una squadra che ha grande fisicità e un ottimo allenatore, che ha dato filo da torcere a tutti e grande entusiamo. Però perché non dovremmo averne anche noi? Affrontiamo questa partita per vincerla, ci servirà sostegno del pubblico”.

Dal punto di vista del gioco, cosa può mettere in difficoltà la Roma?
“Anche l’Atalanta può essere messa in difficoltà dalla Roma. La capacità sta nel portare il più possibile la palla nella metà campo avversaria. E’ quello che abbiamo provato a fare nelle ultime gare, come col Sassuolo che verticalizzava molto. Dobbiamo giocare con la stessa mentalità, cercando di portare il più possibile la nostra aggressività”.

L’attacco ha segnato poco nelle ultime settimane?
“E’ un problema che ci portiamo dietro da un po’. Ho qui dei dati, che sono importantissimi. Dove siamo veramente carenti è nei gol segnati, dove siamo settimi in classifica, ma abbiamo molto presidio territoriale e siamo la miglior difesa. Non siamo stati per niente bravi a finalizzare, perché tiriamo quanto il Napoli”.

Monchi ha parlato di mentalità vincente, c’è stata un’involuzione rispetto a prima? De Rossi sarà convocato?
“De Rossi non ci sarà per un problema muscolare. Il discorso del direttore lo condivido pienamente, la mentalità si costruisce anche nei momenti negativi, è il periodo peggiore da quando sono alla Roma e questo ci deve dare forza. Dobbiamo riportare la squadra sull’applicazione che aveva in precedenza”.

Nelle ultime gare c’è stata scarsa opposizione sulle azioni di gol, c’è meno reattività?
“Sì, abbiamo subito molti gol negli ultimi metri. C’è stato qualche posizionamento sbagliato, per i calci piazzati abbiamo provato sia a uomo che a zona, la differenza sta nell’attenzione che mettiamo nelle marcature. I gol più brutti li abbiamo presi con Juve e Torino, poi se gli altri sono più bravi faremo i complimenti, ma al momento è colpa della nostra disattenzione e anche le piccolezze fanno la differenza”.

Dopo quasi sei mesi di lavoro, uno dei giocatori che ha reso un po’ meno è Strootman. Dove deve migliorare?
“Secondo più se ne parla e peggio può essere. Però ha un grande carisma ed uscire dalle difficoltà, che mi auguro possa essere resiliente perché a dimostrato di essere un grande professionista allenandosi sempre a grande livello, vi invito a vedere i suoi dati fisici durante le gare. Tutti si aspettano gol e assist in più ma sono convinto che ci riuscirà col lavoro di tutti”.

Presente al discorso di Monchi c’era anche Totti, quanto conta la sua presenza?
“Francesco è fondamentale, era col direttore perchè rappresenta la società e conosce molto bene i calciatori e ci può aiutare nelle dinamiche e nelle problematiche di spogliatoio ed è un grandissimo vantaggio averlo. Sta facendo un percorso importante da dirigente e sono sicuro che stiamo dando anche noi qualcosa a lui in questi termini anche per la sua futura carriera”.

Perché aspettare così tanto per comunicare una decisione sul caso Nainggolan?
“Perché io parlo nelle conferenze non in altre situazioni, poi ci vuole ponderatezza in questi casi e capire perché determinate situazioni accadano. L’importante è aver preso una decisione, non conta troppo quando. Poi le scelte vanno prese insieme, e cerchiamo di trasmettere una mentalità: si è vincenti anche nei comportamenti e nei modi di affrontare situazioni”.

Nella Roma in cui ha giocato c’erano giocatori esuberanti. Da allenatore si è trovato mai a gestire situazioni simili?
“Una cosa del genere da allenatore non mi è mai avvenuta. I social devono essere anche da esempio, Radja sa bene ciò che ha fatto. Posso capire se qualcuno ruba delle immagini, ma farsele da soli agigunge qualcosa in più. Si sta prendendo le sue responsabilità. Prima c’era un altro calcio e un modo di pensare differente e da calciatore potevo pensare in un modo, mentre da allenatore è giusto che si pensi in un altro”.

Come sta vivendo Schick questo momento complesso? Domani ci sarà?
“Non giocherà, e qualora lo facesse non insieme a Dzeko. Gli abbiamo dato comunque troppo peso, me compreso, ne parlavamo anche quando non giocava. Secondo me dobbiamo farlo maturare e crescere prima dal punto di vista psicologico, gradualmente. Perché è un patrimonio del calcio, ha dei grandissimi mezzi, anche dopo una prestazione negativa come l’ultima col Sassuolo. Il giocatore ha mezzi tecnici a prescindere da dove sia posizionato, quindi non riuscire a fare cose semplici vuol dire che ci sono delle difficoltà. Ma sono convinto che con la sua umiltà può dimostrarci il giocatore che era nella Sampdoria, dove era impiegato in modo alterno”.

Redazione

Il sito del settimanale 'Nuovo Corriere Laziale' testata che segue lo sport giovanile e dilettantistico della regione Lazio.

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