L’erede di Spelacchio sbarca nella Capitale e arrivano le prime critiche

L’erede di Spelacchio sbarca nella Capitale e arrivano le prime critiche

di Francesca EMPLER

Il Natale è ormai alle porte e, come da tradizione, Roma inizia ad essere addobbata con luci che danno un forte impatto visivo e regalano agli abitanti della Capitale, come anche ai turisti, la classica e irrinunciabile atmosfera natalizia.




Quest’anno, però, i riflettori sono tutti puntati sul sostituto di Spelacchio, arrivato a Roma il 3 dicembre. Originario di Cittiglio, in provincia di Varese, è alto 20 metri. Per le feste sarà abbellito con 60.000 luci a led, a basso consumo, e con 500 sfere colorate.




Le critiche sono subito arrivate: sulla rete è stato messo in evidenza il fatto che alcuni rami fossero a terra e che, nel corpo centrale, l’abete sembrasse addirittura più spoglio del buon vecchio Spelacchio. A seguito di queste considerazioni, gli utenti hanno dato sfogo alla fantasia, proponendo vari nomi da dare a questo albero. Tra questi: #spelacchio2, #spezzacchio, #speraggio e #scovolino. Non si è fatta attendere la risposta della Ditta IGP Decaux, che si occupa del trasporto e dell’allestimento per conto di Netflix, sponsor di tutta l’operazione. La società ha voluto sottolineare che, durante il trasporto e nel corso del posizionamento, l’albero non ha subito danneggiamenti. I rami più robusti sono stati sezionati al fine di impedire che l’albero potesse subire danneggiamenti. Questi ultimi verranno dunque sistemati posizionando staffe metalliche nel tronco e avvitando poi i rami.




Ben diverso è stato il trasporto per l’albero destinato a piazza San Pietro, donato a Papa Francesco dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Giunto dalla foresta del Cansiglio, i rami, per non essere tagliati, sono stati piegati, legati e compressi con funi.

La differenza tra i due abeti è notevole e, secondo il professor Salbitano, tagliare l’albero è stato uno sbaglio di tipo culturale: l’abete deve essere in continuità con la natura.

Non resta dunque che attendere il giorno dell’accensione delle luci, l’8 dicembre, e sperare, in presenza anche della sindaca di Roma Virginia Raggi, che l’abete di piazza Venezia si mostri al grande pubblico in ottima forma.




Redazione

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