Gigi Cagni: “Coronavirus, in Italia saremo primi negli errori ma anche nelle soluzioni. Inzaghi vero tecnico moderno”

Gigi Cagni: “Coronavirus, in Italia saremo primi negli errori ma anche nelle soluzioni. Inzaghi vero tecnico moderno”




Il mister Gigi Cagni è intervenuto nella trasmissione radiofonica Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:




In situazioni di questo tipo si capisce se chi comanda sia all’altezza o meno e non mi sembra che nel calcio europeo ci sia una gestione adatta in questo momento. Le decisioni più importanti vanno prese in fretta, non mi sembra che tutti abbiano la dovuta prontezza. Bisogna capire che se si mette il denaro come primo obiettivo si è destinati al fallimento, l’obiettivo primario deve essere quello del contenimento del virus e la salute di tutti. Si tratta di un’esperienza nuova che secondo me alla fine ci arricchirà.




Penso che in questa vicenda in Italia saremo i primi in tutto, negli errori ma anche nelle soluzioni, dunque ne usciremo prima e meglio di altri. Quando si parla di quarantena va considerato che di fatto sono quindici giorni: cerco sempre di essere razionale e positivo, è inutile fare delle supposizioni perché potranno subentrare elementi nuovi, magari positivi, che ci faranno cambiare di nuovo idea. E’ ovvio che chi è al comando debba pensare al peggio e preparare la soluzione adatta, è giusto vivere giorno per giorno e dopo la Cina probabilmente saremo i primi ad avere dei vantaggi.




Chi è preposto deve prepararsi agli eventi e alle soluzioni necessarie, in questo momento non penso a come si possa chiudere il campionato, magari con i play off, perché se tutti si atterranno alle disposizioni e la situazione dovesse migliorare la Serie A potrà riprendere regolarmente. In questo momento sto leggendo varie soluzioni, ognuno dice la sua ma in questo momento preferisco non pensare a niente di tutto questo e aspettare gli sviluppi. Anche per i calciatori non è un dramma restare 15 giorni con un allenamento ridotto, non si perde la condizione.




Ho le mie convinzioni e lo dico dall’inizio dell’anno: qualcuno voleva esonerare Gasperini, che veniva criticato perché gioca a uomo e non va di moda. Mi ricordo quando presunti esperti dicevano che l’Atalanta non era moderna, invece questo credo sia il vero calcio moderno, di aggressività, organizzazione e al tempo stesso di qualità del singolo. La dote di Gasperini è quello di far rendere al meglio i singoli della squadra, esattamente come Inzaghi: sono loro oggi che rappresentano la modernità del calcio, che resta la cosa più semplice del mondo.




Redazione

Il sito del settimanale 'Nuovo Corriere Laziale' testata che segue lo sport giovanile e dilettantistico della regione Lazio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *