Stefano Fiori (Repubblica): “Nel calcio manca un potere decisionale centrale nell’emergenza coronavirus”

Stefano Fiori (Repubblica): “Nel calcio manca un potere decisionale centrale nell’emergenza coronavirus”




Stefano Fiori, giornalista di Repubblica, è intervenuto nella trasmissione radiofonica Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:




Farei un parallelo tra il mancato flusso di comunicazione e la mancata organizzazione decisionale da parte della UEFA e lo stesso avvenuto tra l’Unione Europea e i singoli Stati. Sarebbe stato auspicabile un maggior coordinamento col potere centrale, è vero che ci sono Stati dove la situazione può essere meno grave ma in questo momento l’Europa avrebbe dovuto farsi sentire in maniera importante come un soggetto unico. Non so se fermare tutta Europa piuttosto che a scaglioni possa essere più efficace, ma non so quanto senso abbia vedere Liverpool-Atletico Madrid con lo stadio pieno e poi leggere di stati a porte chiuse dal giorno dopo. L’Italia ha fatto scuola ma gli altri Stati hanno reticenze ad adeguarsi. Uno stato piccolo come El Salvador ha voluto prendere esempio dall’Italia bloccando tutto, altri Paesi non sono stati così lungimiranti: resta il fatto che a dire di fermarsi non dovrebbe essere il presidente del Getafe, ma l’UEFA stessa.




Se l’Italia con queste misure drastiche dovesse risolvere il problema si potrebbe pensare a terminare le competizioni. Ma in termini di Coppe Europee ci si potrebbe trovare con l’impossibilità di andare a giocare in altri Paesi europei. Speriamo che il 3 aprile possa essere una data risolutiva per l’Italia, ma potrebbe essere anche transitoria se la situazione richiedesse uno sforzo in più. Dunque ci potremmo trovare nella condizione ipotetica di riprendere la Serie A ma di non poter disputare Champions ed Europa League.

Mi ha colpito molto l’eliminazione del Liverpool dalla Champions, anche se per i Reds ci trovavamo di fronte a una flessione nelle ultime settimane. L’Atletico Madrid di Simeone non è il nuovo che avanza, ma ha un po’ il compito, almeno indirettamente, di riscrivere la geopolitica del calcio. Ci sono nuove realtà emergenti, il Paris Saint Germain il e Manchester City rischiano lo stop nell’anno in cui possono emergere in Champions League così come Liverpool e Lazio nel loro anno migliore in campionato da decenni rischiano di vedere lo stop. Comunque stupisce vedere forze nuove farsi così largo ma è evidente che a volte le idee vincono sulla forza economica.”




Redazione

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