LE PAGELLE | Serie A, Torino-Lazio 3-4: Milinkovic è la personalità, Immobile l’indispensabile

LE PAGELLE | Serie A, Torino-Lazio 3-4: Milinkovic è la personalità, Immobile l’indispensabile




di Fabio BELLI

Le pagelle biancazzurre dell’incredibile vittoria ottenuta dalla Lazio allo Stadio Olimpico Grande Torino, 3-4 con i gol decisivi segnati nel recupero come a Cagliari:




Reina 6: Una grande parata di piede su Lukic vanificata purtroppo dal successivo gol di Bremer, per il resto incolpevole sulle reti subite, la difesa non lo aiuta di certo.

Hoedt 5: Macchia una prestazione di sostanza con l’imperdonabile errore sulla rimessa che porta al gol di Lukic. Ma sul pallone della vittoria è lui a svettare, gettando il cuore oltre l’ostacolo di una disattenzione che andrà comunque analizzata.

Luiz Felipe 6: Non è a posto fisicamente e si vede, ma nel pacchetto difensivo oggi in sofferenza la sua è la prova di maggior precisione.

Acerbi 5.5: Spinge tantissimo sulla sinistra, anche troppo visto che così facendo lascia il suo lato spesso sguarnito. Si fa scappare Bremer sul primo gol, le sue difficoltà spiegano perché la difesa della Lazio sta faticando così.




Patric 6: Sicuramente un passo avanti rispetto alla prova di Bruges in cui aveva faticato anche per problemi fisici. A destra spinge molto e sforna un ottimo assist per Pereira, a sinistra copre di più, peccato per un gol facile sbagliato sull’1-1. Bravo in marcatura, un po’ meno negli appoggi.

Pereira 6: Il gol è davvero di pregevole fattura, dimostra di essere comunque un giocatore prettamente offensivo, mentre a Inzaghi servirebbero anche compiti di copertura in quella posizione. Ammonito e sostituito a fine primo tempo.

Akpa Akpro (dal 1’st) 7: Sempre più una rivelazione, è indemoniato su ogni pallone e Vojvoda gli nega un gol fatto. Abnegazione espressa anche quando nel finale si sposta a destra, facile immaginarlo titolare a San Pietroburgo se l’emergenza proseguirà.

Parolo 6: Il suo lo fa sempre, stavolta non è uno e trino come a Bruges ma cerca di tenere la posizione a centrocampo il più ordinatamente possibile.

Lucas Leiva (dal 1′ st) 7: Il suo ingresso a centrocampo si sente eccome, Inzaghi sta provando a gestirlo al meglio e lui blinda i corridoi sulla mediana, che nel primo tempo il Toro aveva sfruttato meglio.

Milinkovic-Savic 7.5: Strepitoso in fase di impostazione, sua la sventagliata che avvia l’azione del gol, nella ripresa oltre alla splendida punizione del 2-2 sale di tono e fa sia da playmaker che da frangiflutti. Grande personalità.

Fares 6: Anche lui non al meglio, nel primo tempo tiene meglio, poi non riesce più a spingere su un versante di sinistra che risente anche po’ dell’anarchia di Acerbi. E’ comunque alla quarta gara di fila sempre, più o meno, stringendo i denti.

Cataldi (dal 36’st) 6: Partecipa al party finale, importante averlo ritrovato.

Correa 6.5: Più utile di quanto non sembri, i suoi movimenti fanno perdere spesso e volentieri i riferimenti alla difesa granata, guadagna inoltre l’importante punizione che porta al gol di Milinkovic.




Caicedo (dal 28’st) 10: Parliamoci chiaro, il voto vero è 6.5, entra in partita con generosità ma non riceve molti palloni da giocare. Ma non glielo vuoi dare 10 e lode a uno che ci crede a un pallone così, al 98′ come a Cagliari, in mezzo a quattro avversari che già pensavano alla cena? Il Graffio è sempre il Graffio, senza dimenticare Reggio Emilia al 93′.

Muriqi 6.5: Continua a piacere il suo infaticabile lavoro di sponda, che si rivela decisivo sul gol di Pereira. Unico dubbio, se continuerà a giocare così lontano dall’area non sarà facile vederlo segnare molti gol, ma l’impressione è che a Inzaghi questo non interessi molto.

Immobile (dal 12’st) 7: La Lazio ritrova il suo punto di riferimento, la sua star, e non può che essere lui a guadagnarsi il rigore e a trasformarlo, il pallone che trasforma uno psicodramma con gol del 3-2 regalato a una pagina della storia della Lazio.

L’all. S. Inzaghi 8: Come a Bruges, si inventa mille soluzioni per fronteggiare un’emergenza che avrebbe steso un elefante. Ma il fatto che questa sia la seconda vittoria ottenuta quando il recupero era iniziato con la squadra in svantaggio, conferma come non sia un caso vedere una Lazio con queste caratteristiche.




Redazione

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