In nome del Padre: inaugurata a Palestrina la mostra “Il Sacro nel Contemporaneo”

In nome del Padre: inaugurata a Palestrina la mostra “Il Sacro nel Contemporaneo”

di Giuseppe MASSIMINI

Etica, spiritualità e fede al servizio dell’ arte. Cosi si presenta la mostra Il Sacro nell’Arte contemporanea ospitata, fino al 10 luglio, a Palestrina nella Casa Museo di Pierluigi da Palestrina. Raccoglie una quindicina di opere di altrettanti artisti contemporanei diversi per generazioni e scelte espressive. Ogni artista ha risposto con una propria visione del sacro cogliendo nel messaggio evangelico il cammino del nostro tempo e la trasformazione della nostra cultura. Il percorso prende avvio da due studi di vetrate. Il primo, per la chiesa di S. Gherardo, di Felixandro è ispirato al simbolo della luna “la casta diva”, protagonista indiscussa all’interno del libro della Bibbia; il secondo, per la Cappella del Palazzo del Seminario a Sicignano degli Alburni, di Nuccia Amato Mocchi  privilegia la visione frontale del Cristo racchiuso in una luce divina. A seguire diverse interpretazioni sul tema della croce. Anna Maria Tessaro sovrappone al peso e alla sofferenza della croce la luce della resurrezione; Maurizio Lupo innalza il simbolo della croce nel contesto naturale del paesaggio alpino, rappresentato in tutta la sua naturale bellezza; Paolo Derbio fotografa la scena del Golgota e fissa lo sguardo sull’ora dell’agonia e Antonio Galeazzi, in arte Agal, rivive, con una particolare crocifissione in legno intagliato tra bagliori di luce, l’albero della vita.

Panoramica della mostra con alcune opere esposte

E ancora: Pino Spagnuolo ci racconta  la parabola del Figliol prodigo, una delle pagine più belle del vangelo di Luca sul tema del perdono e Marco Diaco si sofferma  sulla trasfigurazione, uno degli episodi della vita di Gesù descritta nei vangeli sinottici. Giovanna Gallo riporta in primo piano con un delicato e luminoso pastello il volto di Gesù e Paolo Cannucciari la solitudine della Croce che ci suggerisce il peso greve e terrestre della vita quotidiana. E se Sofia Nisticò ci regala con limpidi particolari la magnificenza dell’Angelo custode, un amico che ci viene dato da Dio, Rosita Sfischio riassume  con una propria luminosità interiore il tema della deposizione. Tra i diversi esempi dedicati alla vergine Maria Maternità di Beatrice Palazzetti, scultura in legno realizzata  con sagome levigate e ripetute diversamente e Madonna con il Bambino in braccio, ceramica raku di Maria Felice Petyx, piena di luce e di colore. Nella saletta Barberini Maria Maddalena di Anna Salvati  rappresentata in tutta la sua  voluttuosa bellezza e forte spiritualità. Da controcanto la Sacra famiglia di Mauro Patriarca, copia dal Tondo Doni, proveniente da una collezione privata. Infine è difficile nascondere  la sorpresa per il Libro d’Artista, lavoro di Cecilia Bossi, realizzato sotto forma di libro, con alcuni episodi tratti dai vangeli e dalla vita dei Santi.

Redazione

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