La favola di Adamo e.. Zena! Il sogno dell’ASD Zena: la squadra di Campagnoli, primo club genovese di Roma

La favola di Adamo e.. Zena! Il sogno dell’ASD Zena: la squadra di Campagnoli, primo club genovese di Roma

Articolo apparso sul Nuovo Corriere Laziale del 18 maggio 2015

«Il progetto è partito dalla voglia di omaggiate la squadra del cuore, il Genoa: quando si ha in mente di fare qualcosa, si ha voglia di portare avanti la propria fede s’arriva anche a questo: fondare una squadra di calcio!», a parlare è Massimo Campagnoli, presidente dell’ASD Zena Calcio e già portiere del Genoa nel ’64.
Prima rassicurazione, doverosa, ai lettori che hanno tra le mani questa copia del ‘Nuovo Corriere Laziale’: Zena, semplicemente, è il nome della città di Genova nel dialetto ligure. Campagnoli, dunque, era portiere del Genoa ne 1964 ma il calcio, come facilmente comprensibile, era ben diverso da quello odierno e non era affatto basato sui grandi capitali che ruotano attorno alle società calcistiche, anche perché: «non c’era retribuzione, se la squadra andava bene, riuscivi a trovare lavoro e a mantenerti, io – portiere – sono riuscito ad entrare all’Italsider…tra l’altro anche il nostro mister è un portiere ed entrambi abbiamo due figli portieri!».
Ma le vicende dei rossoblù iniziano molto tempo prima, a cavallo tra ‘800 e ‘900.
La storia della nascita del Genoa si perde e si confonde tra la nube della leggenda e l’aneddotica ad essa conseguente ma con un dato più che certo: il Genoa Cricket and Football Club è la prima squadra nata in Italia con la ‘piccola’ particolarità – eufemisticamente parlando – che è stata messa in piedi da un manipolo di inglesi. Charles de Grave Sells, il nome del primo Presidente del Genoa Cricket and Athletic Club: anno 1893.  E già solamente tre anni dopo si unì alla compagnia inglese James Spensley, nato nel quartiere londinese di Stoke Newington nel 1867, medico, terzino e capitano rossoblù, nonché pastore evangelico: fu lui a cambiare nome in Genoa Cricket and Football club e a dare il decisivo impulso perché i colori di ‘Zena’ iniziassero ad imporsi sul pionieristico panorama del calcio italiano. Ci sarebbero un mucchio di cose da scrivere sul Genoa, come quella che lega i colori rossoblù allo stadio più longevo della storia calcistica italiana, il Luigi Ferraris: inaugurato nel 1911 detiene il primato di impianto più antico – e tutt’ora in uso – del Paese; battuto di due anni c’è solo il ‘vecchio’ Pier Luigi Penzo di Venezia, situato alla Fondamenta Sant’Elena, un isolotto raggiungibile solo in vaporetto.

Accantonando il velo romantico del calcio pionieristico dei primi del ‘900, lo Zena Calcio quest’anno ha disputato la Terza Categoria nel girone C chiudendo la stagione con 77 gol all’attivo e 38 al passivo: «lo Zena, intanto, ha un progetto, che ha condiviso col Mister Campana, cioè quello di arrivare fino in Prima Categoria: abbiamo la possibilità di avere un sponsor importante (Herbalife) e un organico ottimo che vede elementi provenire da diverse categorie superiori, quindi il progetto ha delle basi molto solide».
La realtà dello Zena, dunque, è una particolarità tutta romana «la maggior parte delle persone, compreso me – afferma il tecnico Campana – non sapeva neanche quello che potesse significare la parola ‘Zena’, pensandoci bene si collega il termine alla città, tuttavia inizialmente è facile strabuzzare gli occhi rispondendo alla domanda ‘gioco con lo Zena’, ma è una bella cosa».
Il tecnico, in ogni caso, non ha battuto ciglio e ha sposato il progetto sin da subito perché «già c’era un’amicizia con Massimo (il presidente nda), appena me l’ha chiesto sono intervenuto in suo soccorso, ma sempre perché c’è la volontà di operare in questo campo. D’altra parte sono trent’anni che gioco e la naturale prosecuzione della carriera era quella, cioè, di prendere il patentino di allenatore, di diventare tecnico e non importa se si stia parlando di Terza, Seconda, Prima Categoria o Eccellenza, l’importante è il gruppo», dichiara mister Campana. Certo è che, in ogni caso, c’è la volontà di consolidare – e magari legare – la propria presenza alle categorie superiori della Terza: «a questo ci pensa il mister – dice sereno Campagnoli indicando l’allenatore Campana – senza la famosa “amalgama” non si va da nessuna parte».
«C’è da dire  – prosegue il presidente – che noi siamo in collegamento con i fanclub del Genoa, sia a Roma che in altre parti d’Italia; oltre a questo, come s’è incuriosito lei, si sono appassionati dall’Inghilterra e, dal momento che il Genoa è stata la prima squadra italiana di calcio e fondata dagli inglesi, ce n’è un’altra britannica di nascita italiana, il Wasteels, con la quale abbiamo organizzato un quadrangolare assieme ad altre squadre romane (Real Tuscolano, Futura, Wasteels e Zena), fissandolo per le giornate del 23 e del 24 maggio»«Un’altra cosa, per noi molto importante, è che il Genoa ci ha scritto complimentandosi con noi per il risultato raggiunto una manciata di giorni fa», afferma fiero Campagnoli, ma – d’altra parte – la prima squadra genovese di Roma non poteva passare inosservata: alfa e omega del calcio italiano, i rossoblù del Genoa, che disputano il massimo campionato italiano di calcio, scrivono allo Zena che ha appena concluso la terza categoria, ovvero il primo gradino del dilettantismo e del football italiano. Il Genoa che riconosce lo Zena come ‘squadra satellite’, se così è consentito dire a chi scrive. I rossoblù genoano-romani, tuttavia, hanno già in programma la Seconda Categoria, come spiega mister Campana: «Ci sono i playoff per la Seconda categoria, ma è già contemplato il passaggio nel campionato successivo»«E’ stato un girone durissimo», ci tiene a specificare Campagnoli, «non abbiamo vinto il campionato per nostri errori iniziali, ma il livello è molto alto» anche perché, gli fa eco il tecnico dello Zena, «ci sono squadre ben impostate, che potrebbero serenamente disputare campionati di Seconda e Prima Categoria, dal momento che possiedono giocatori validi che magari sono semplicemente ‘scesi’ per motivi strettamente personali».
«A Ciampino, certo, non s’aspettavano di vedere giocare lo Zena, anche perché nella stessa struttura, l’Arnaldo Fuso – dichiara Campagnoli – ci sono altre società che disputano la Seconda Categoria e, molto spesso, si domandavano cosa avessimo intenzione di fare, tuttavia il progetto è solido e i giocatori che salgono su questo treno lo sanno» anche perché «la Terza Categoria è sempre malvista dai giocatori, preferiscono squadre di Seconda, è legittimo».
Ma, dopotutto, la Seconda Categoria è il secondo passo dello Zena Calcio, dopo aver disputato – da matricola – un ottimo campionato, come scritto sui profili social della squadra: “Segunda Categoria..semmu arrivé”!

di Marco Piccinelli

Marco Piccinelli

Studente di Scienze Storiche presso l’Università di Tor Vergata. Scrivo per il ‘Nuovo Corriere Laziale’ , ho un blog su Formiche.net. Ho scritto per Controlacrisi.org, Lindro.it, Oltremedianews.com, ‘Terra’ e ‘il manifesto’. Nicchista per vocazione. Generalmente leggo parecchio.

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