Rugby Roma: svanisce il sogno dell’èlite, ma questa under 16 è una splendida realtà
di UFFICIO STAMPA RUGBY ROMA OLIMPIC CLUB 1930
Non è finita come tutti speravano alla Rugby Roma Olimpic. La under 16 cede agli avversari l’accesso al campionato nazionale èlite. Ad ottenere il pass per il campionato nazionale d’èlite è la Primavera Rugby che hanno sconfitto i bianconeroverdi per 29 a 7. Il risultato però non rende merito alla prestazione condizionata dalle assenze e gli infortuni occorsi durante l’incontro.
I ragazzi di Andrea Roselli, Gianluca Vella e della preparatrice atletica Ilda Paiella, hanno certamente subito la pressione della finale ma anche le assenze. Inizia male l’incontro con l’uscita, dopo solo pochissimi minuti, del pilone destro Alexandro Sicurezza. Nonostante tutto, fino a pochi minuti dalla fine del primo tempo, la Rugby Roma Olimpic ha tenuto incollati i ragazzi della Primavera sullo 0 a 0,sfoderando un’ottima difesa e sbagliando anche un calcio di punizione che avrebbe dato loro il vantaggio. Poi due mete subite per mancanza di attenzione e disciplina. Nel secondo tempo la musica è diversa, la Primavera mette in campo giocatori freschi mentre gli infortuni continuano a flagellare le fila bianconeroverdi. Fuori il capitano e mediano d’apertura, Flavio Schiavi e l’ala destra, Damiano di Clavio, entrambi per contusione alla spalla rimediate durante placcaggi non certo teneri. Due sostituzioni che cambiano la partita definitivamente, ma che danno una spinta all’orgoglio della squadra. La Rugby Roma reagisce schiacciando la Primavera nei propri 22 e andando a meta di forza con la terza linea Andrea Terribile. Poi le forze fisiche si esauriscono e i gialloblu dilagano. Onore al merito alla Primavera Rugby ma soprattutto ai ragazzi della Rugby Roma Olimpic, molti dei quali al primo anno di categoria, che sono giunti in finale contro ogni logica e prevedibile previsione. Hanno “combattuto” con orgoglio, tenacia e sfrontatezza contro un ranking che li vedeva in fondo alla classifica. Oggi quel ranking è solo un vecchio e sbiadito ricordo cancellato dall’impeto di un motto, quello della Società, che questi ragazzi hanno saputo incarnare fino in fondo: “Per la Gloria del Nome”. E domenica di nuovo in campo con obiettivi diversi ma sempre importantissimi, andare all’assalto del lungo campionato regionale. Sentiremo ancora parlare di questi ragazzi.