Intervista esclusiva a Max Bucur (Tor Tre Teste): l’essenza del bomber

Intervista esclusiva a Max Bucur (Tor Tre Teste): l’essenza del bomber

di Lorenzo Petrucci

Intervista a uno degli attaccanti classe 2002 più promettenti del panorama calcistico laziale, Max Bucur, un nome una garanzia, già a 13 gol in campionato annuncia di superare il suo record e lanciare la Tor Tre Teste a importanti traguardi.




Bomber si nasce. Nel calcio a volte portare sulla schiena la maglia col numero 9 non è un compito facile, spesso è un fardello troppo pesante, essendo il giocare sul quale pesano la maggior parte dei gol di una squadra, altre volte, come nel caso di Max Bucur, segnare viene naturale, con lui si è in ottime mani.




Cosa vuol dire per te essere un numero 9? Un bomber?
“Per me essere un numero 9 vuol dire essere un punto di riferimento in attacco. Deve essere anche un giocatore su cui tutti possono contare, su cui nei momenti di difficoltà gli altri giocatori si possono appoggiare, che deve sempre combattere e fare a sportellate. Per me essere un numero 9 è questo e credo di rappresentarlo bene.”

Già 13 gol quest’anno con gli Allievi fascia b elite, quando vedi la palla entrare in rete cosa provi?
“E’ un’emozione grandissima. Il gol è la cosa che più mi rappresenta e ciò per cui un attaccante vive, io vivo per il gol e quando segno è un’emozione fantastica. E’ una mia soddisfazione personale perché do il contributo alla squadra.”

Per le tue caratteristiche, quale è il tuo modello di attaccante? Quello a cui ti ispiri?
“Harry Kane del Tottenham penso sia il bomber di razza nell’area di rigore.”




Ti reputi un attaccante moderno in grado di saper fare tutto, anche di aiutare la squadra, o l’area di rigore avversaria è il tuo habitat e lì vuoi stare?
“Per le mie caratteristiche sono più uno a cui piace stare dentro l’area di rigore, mi piace combattere con i difensori e trovare sempre spazio per cercare di segnare, poi in fase di costruzione do una mano alla squadra magari per fare qualche sponda.”

Si dice che un calciatore riesca a migliore anche grazie al supporto e al lavoro con i suoi compagni di squadra, quanto sono importanti per te? E come ti trovi con Stampete e Oi, tuoi compagni di reparto?
“Con Simone e Christian mi trovo molto bene e penso si stia anche vedendo, tre insieme ci intendiamo molto in campo. Personalmente mi trovo bene sia a fare reparto da solo che a giocare in coppia.”




Tu personalmente in un campionato preferisci vincere la classifica marcatori o un titolo con la tua squadra?
“Sono due cose distinte, uno è un premio personale e invece l’altro è un premio collettivo. Ciò che preferisco è magari vincere qualcosa con la squadra però essere uno dei giocatori che ha fatto più gol in campionato, quindi vincere con collettivo ma essere uno dei protagonisti.”

Lo scorso anno alla Romulea hai segnato 20 reti complessive, ci tieni ai numeri e hai come obiettivo quello di superare questo record?
“Per un attaccante i numeri sono molto importanti perché può anche non girare bene per tutta una partita ma quando arriva un pallone deve fare gol. Per me l’obiettivo è quello di superare il record dello scorso anno, mi alleno duramente e voglio sempre migliorare, mi sacrifico molto per questo e tutto questo lavoro deve essere ripagato sul campo con prestazioni e gol perché per un attaccante quello conta è segnare.”




Lo scorso anno, dopo i 20 gol stagioni, hai segnato molto anche nella post season, nel prestigioso Torneo Beppe Viola, vincendolo con la Romulea e laureandoti capocannoniere, che emozione è stata?
“E’ stata la ciliegina sulla torta di una grande stagione che ho disputato, vincere il torneo è stata sicuramente un’emozione fortissima, come essere capocannoniere lo è stato ancora di più. E’ stata un’esperienza che non mi dimenticherò mai perché il Beppe Viola si gioca una volta nella vita e io l’ho vinto e in più sono stato anche capocannoniere ed è una doppia soddisfazione.”

Nella seconda parte del passato campionato alla Romulea hai giocato da sotto età e anche quest’anno alla Tor Tre Teste sta avvenendo lo stesso, ti senti un po’ che stai bruciando le tappe?
“No, solo che data la mia fisicità penso che vengo sfruttato come un jolly riuscendo a tenere botta sia con la categoria della mia età che con quelli più grandi, poi penso che arrivati a un certo punto l’età è rilevante, io mi trovo bene a giocare sia con i 2002 che 2001.”




Da qui alla fine della stagione che obiettivi hanno le due categorie con le quali giochi?
“Gli obiettivi, come la società ha sempre dimostrato, è quello di vincere. Di arrivare alle finali e di vincerle. Questo è l’ideale di una società vincente come la Tor Tre Teste e dei mister di tutte e due le categorie.”

Alla Tor Tre Teste come ti stai trovando e quanto devi al Direttore Sportivo Edoardo Pane che ti ha portato a Via Candiani?
“Al Direttore devo un ringraziamento speciale perché oltre ad avermi permesso di fare quest’intervista è stato lui a convincermi a venire alla Tor Tre Teste, una società che io ho sempre reputato la più importante dilettantistica del Lazio. Lasciare la Romulea non nascondo è stata una scelta difficile perché mi aveva dato tanto, però dovevo fare un passo in avanti e per me questo si chiamava Tor Tre Teste, una società che ha la mentalità vincente, che punta sempre a dare il massimo e io mi rispecchio in questa mentalità. Questo era quello che cercavo e che mi serviva per crescere e per continuare a migliorare. Sono molto contento di essere qui sperando poi in futuro di arrivare nel professionistico che è il mio sogno.”




Lo Studio Ricca cura i tuoi interessi, come ti trovi con loro?
“Dal primo giorno in cui ho incontrato l’agente Giuseppe Basile, agente dello Studio Ricca, mi sono subito fidato di lui e dello studio che rappresenta. Devo fare un ringraziamento a loro che mi permettono di avere le opportunità e che ci tengono a me, che lavorano e puntano su di me è un vero onore.”

Nel tuo immaginario quale è il gol che ti piacerebbe segnare in futuro?
“Per me l’importante è segnare però sicuramente farlo in uno scontro diretto o in una finale è una delle emozioni più forti che si possa provare. L’importante non è come si realizzi il gol ma che arrivi.”




Redazione

Il sito del settimanale 'Nuovo Corriere Laziale' testata che segue lo sport giovanile e dilettantistico della regione Lazio.

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