Polisportiva Monti Cimini: la replica della dirigenza alla lettera dei calciatori

Polisportiva Monti Cimini: la replica della dirigenza alla lettera dei calciatori

Polisportiva Monti Cimini: la replica della dirigenza alla lettera dei calciatori:




“Lettera qualunquista e generica, così come è sommaria la firma (“I calciatori della ASD Polisportiva Monti Cimini”, ndr) al punto che abbiamo interpellato tutti gli attuali tesserati della Polisportiva Monti Cimini (compresi i pulcini) e tutti hanno assicurato che nessuno è protagonista di questa benedetta comunicazione pubblicata in ogni dove. Perché chi avrebbe scritto il dispaccio-denuncia di sicuro oggi – consentitecelo, ma è talmente ovvia come cosa – non può arrogarsi il diritto di firmare per quel che in questo momento più non è, visto e considerato che fra le altre cose il calendario recita “luglio 2018”. La parolina “ex” avrebbe fatto capire meglio i latori dello scritto, per cui la firma in calce alla “denuncia” appare un millantato credito. Ne vogliamo parlare?




Scavalcato il preambolo, va detto che si tratta di un’epistola che magari avrebbe potuto essere per lo meno firmata dal signor “Taldeitali” o da un “Pinco Pallino” qualsiasi, che almeno avrebbero messo la faccia su una denuncia così anonimamente circostanziata. Perché se qualcuno avesse davvero avuto la coerenza di metterci la faccia, magari si sarebbe potuto rispondere in maniera diretta, e non per “interposto mezzo stampa”. Così, mentre la dirigenza della Polisportiva Monti Cimini annota questa evidente difformità, si pensa e si ripensa a quelle partite da dimenticare disputate dalla prima squadra quest’anno, match che avrebbero fatto perdere la pazienza persino a Giobbe, che per chi non rammenta fu patriarca dell’Antico Testamento, famoso per la rassegnazione con la quale sopportò le più amare sventure. E, scoramento a parte per le continue sconfitte che hanno rappresentato in ordine la retrocessione sul campo, le perdite di immagine e dignità, e crolli di interesse da parte degli sponsor, si ripensa anche ai discorsi da uomini di calcio vissuti nello spogliatoio cimino, con teste che annuivano ai discorsi della triade Pecci-Torroni-Patrizi e virtuale stretta di mano al termine del “faccia a faccia” fra la dirigenza e i calciatori. Era febbraio, si strinse un patto nello spogliatoio. Un do ut des (per i non specializzati nei latinismi significa “io do affinché tu dia”) presumibilmente accettato dagli allora tesserati solo per evitare di prendere la via dell’uscita e togliere il disturbo. Sarebbe stata l’unica via di fuga.




Per la cronaca va aggiunto che la lettera in questione non è stata preceduta per lo meno dalla buona creanza di telefonare in sede. Nessuna chiamata di protesta in nessuna delle tre sedi della Polisportiva Monti Cimini (silenzio assordante del telefono nelle sedi di Vasanello, così come quelle di Vignanello e Soriano nel Cimino) è sopraggiunta, solo una missiva anonima inviata random a testate più o meno avvezze al pianeta-pallone. Così è se vi pare, per tacer del fatto che quegli emolumenti apparentemente svaniti nel nulla, magari sono nelle “saccocce” di chi non ha avuto il coraggio di ammettere agli ex compagni di squadra, di averli intascati”.

La dirigenza della Polisportiva Monti Cimini




Redazione

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