A Palazzo Reale di Milano tre calchi storici delle tre Pietà di Michelangelo

A Palazzo Reale di Milano tre calchi storici delle tre Pietà di Michelangelo

di Giuseppe MASSIMINI

E’ un’autentica emozione visitare a Palazzo Reale a Milano la mostra “Le Pietà di Michelangelo. Tre calchi storici per la Sala delle Cariatidi”. Niente da dire. E’ perfetta. Sono eccezionalmente riunite in uno spettacolare ed emozionante allestimento firmato da Massimo Chimenti. Tre lunghi teli bianchi, dispiegati per tutta l’altezza della sala, su cui scorrono scatti e filmati d’epoca conseguenti ad un’attenta ricerca documentaria e iconografica, fanno da sfondo alle tre Pietà. Testimoniano episodi della storia recente che hanno avuto come protagoniste le sculture michelangiolesche in occasione di restauri, allestimenti e trasferimenti. La mostra, nata dalla sinergia tra Comune di Milano, Comune di Firenze e Musei Vaticani e a cura di Giovanna Mori, Domenico Piraina e Claudio Salsi (fino all’8 gennaio 2023), ripercorre l’inventiva e l’evoluzione dell’arte michelangiolesca sui temi della fede e della morte durante l’arco della sua vita. Oltre sessant’anni separano la prima Pietà, quella Vaticana, dall’ultima Pietà Rondanini. Una leggerezza e un’armonia di forme senza precedenti caratterizza la Pietà Vaticana, capolavoro giovanile di un Michelangelo Buonarroti (1475-1564) appena ventenne. La composizione è come chiusa in una piramide: in grembo alla Vergine vestita il corpo del Cristo morto nudo. Venne realizzata tra il 1498 e il 1499 (Michelangelo arriva a Roma nel 1496) per l’ambasciatore di Carlo VIII presso Papa Alessandro VI. All’irripetibile e inimitabile finitezza della Pietà di San Pietro in Vaticano si affianca la tormentata Pietà Bandini di Santa Maria del Fiore a Firenze, distrutta in parte dallo stesso Michelangelo e poi ricomposta da Tiberio Calcagni. Michelangelo scolpì la Pietà Bandini, tra il 1547 ed il 1555, in tarda maturità quando meditava spesso sulla fede, sulla passione di Cristo e sulla sua morte.

I tre calchi delle tre Pietà di Michelangelo

All’ultima Pietà, la Pietà Rondanini, Michelangelo lavorò fino a poco prima di morire. Al contrario della giovanile Pietà di San Pietro è nello sviluppo verticale, nella fusione, del corpo del Cristo morto dentro il corpo della Vergine Maria. Nel suo essere appena abbozzato, nel “sublime non finito”, si presenta per frasi mozze come un pensiero intimo, plasticamente finito. Ricchi di storia e particolarmente significativi anche i calchi delle tre Pietà. Quello della Pietà di San Pietro fu realizzato nel 1975 nel Laboratorio Calchi e Gessi dei Musei Vaticani da Ulderico Grispigni dopo il gesto vandalico del 1972; il calco della Pietà Bandini di Santa Maria del Fiore a Firenze, conservato nella collezione della gipsoteca fiorentina dell’Istituto d’Arte di Porta Romana, nel 1882 dal formatore fiorentino Oronzo Lelli; quello della Pietà Rondanini nel 1953 dal formatore milanese Cesare Gariboldi, allo scopo di determinare al meglio e in totale sicurezza, durante le prove di allestimento della statua in marmo, nella sua perfetta collocazione al Castello Sforzesco di Milano.

Redazione

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