Cecilia Bossi, ritratto d’artista

Cecilia Bossi, ritratto d’artista

Tutto il suo cammino di pittrice è stato sempre affiancato da un intensa attività didattica

di Giuseppe MASSIMINI

Sabato 14 ottobre in occasione della XIII giornata del contemporaneo Cecilia Bossi ha presentato nello studio di Paliano le nuove opere in dialogo costante con temi fondamentali quali il tempo, la metamorfosi, la memoria. Cecilia Bossi, nata a Roma, vive e lavora a Paliano in provincia di Frosinone. Nello studio, ricavato da un vecchio fienile, ci si sposta a fatica: quadri appesi alle pareti e appoggiati a terra; alcune opere sono appena abbozzate, altre pronte per la prossima mostra. In tutto il suo cammino di pittrice, che l’ha portata a ricercare e a sperimentare diversi materiali, è stata sempre affiancata da una intensa attività didattica che ancora oggi non conosce soste. La sua biografia vanta numerose mostre collettive e personali in musei e gallerie private in Italia e all’estero. Inizia la sua attività alla fine degli anni ’70. Nella sua formazione scopre Cézanne, Picasso e Matisse ma mantiene ben viva la sua autonomia di voce in cui si intrecciano impronte espressioniste e cadenze cubiste. Poi si avvicina alla pittura astratta, apre nuovi campi di ricerca e approfondisce la tonalità dei colori e l’espressività della luce di Afro e la ricerca materica di Burri. Con gli anni ’80 si incomincia ad avvertire il principio di una svolta.

Da sinistra Animi esausti, Spirito forte-part. e Mondo d’inferno di Cecilia Bossi

Nel nuovo corso mette a fuoco l’imprescindibile nesso tra tradizione e innovazione con particolare attenzione alla superficie pittorica e alle vibrazioni della pittura. Le opere che per primo registrano il cambiamento fanno parte del ciclo “Le tavole delle riflessioni”, un vero e proprio diario costruito da ritagli di immagini di opere d’arte e da scritte prese in prestito da articoli di giornali. Alla fine degli anni ’80 rafforza il suo amore per la materia e per il segno, così chiaro e così limpido come è chiaro e limpido è stato il suo cammino pieno di tappe, di ricerca, di soste, di approfondimenti e di mutazioni profonde. Nascono i grandi dipinti su tela e realizza varie installazioni pensate appositamente per musei e spazi espositivi. Sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni approfondisce successivamente il linguaggio della video arte, della mail arte e del libro d’artista. Tra gli ultimi amori Hans Hartung, uno dei maestri dell’informale europeo e Goya, “uno specchio in cui riflettersi”. Si apre per Cecilia Bossi una nuova stagione creativa, la più alta. Il colore riprende la sua voce potente e riacquista la sua vitalità cromatica. Sono quadri dipinti tutti di un getto, con una pennellata rapida ed incisiva. Di grande eleganza i neri che governano i toni delle ombre e il bianco che accende la luminosità delle forme. Oggi nella sua piena maturità, (il suo nome, infatti, compare tra i nostri artisti più apprezzati) l’artista è attratta dal contesto stesso della pittura. Emigra verso nuovi confini portando con sé il peso e la ricchezza dell’arte. Dove nulla è scontato.

Redazione

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