Arte | Antonio Di Tommaso: la ruvida leggerezza della materia

Arte | Antonio Di Tommaso: la ruvida leggerezza della materia

di Giuseppe MASSIMINI

Incontriamo a Firenze uno degli scultori più rappresentativi dell’arte contemporanea. La sua carriera vanta numerose opere pubbliche

Firenze. Via dei Pepi 15 Rosso. Sono in anticipo. Aspetto che lo scultore Antonio Di Tommaso arrivi all’appuntamento fissato per le ore16.00. Antonio arriva puntuale. Mi abbraccia con quella sua affettuosità di sempre. Da buon abruzzese. Ci conosciamo da più di trent’anni quando ci incontravano a Firenze, lui docente all’Accademia di Belle Arti, io insegnate a Roma, negli studi di Pietro Annigoni, in Borgo degli Albizi, e di Primo Conti a Fiesole. Quasi sempre si finiva a pranzo al ristorante Latini. “Sono appena rientrato dalla Cina, racconta, dove ho partecipato alla mostra “La via della scultura. Sei scultori dell’Accademia delle arti del Disegno di Firenze”, al Qingdao Sculture Art Museum. Soddisfatto di questa esperienza? “Molto. E’ stata una esperienza indimenticabile soprattutto per l’interesse mostrato non solo dai visitatori ma anche dagli operatori culturali. Con loro ho iniziato una felice collaborazione grazie anche al mia amico prof. Wu Weishan, direttore del National Art Museum of China, molto interessato a favorire nel suo paese la conoscenza della scultura europea moderna e contemporanea”. Antonio Di Tommaso trascorre gran parte del suo tempo nel profondo silenzio del suo studio. In perfetta solitudine. Durante la sua lunga e intensa carriera ha scolpito centinaia di sculture in marmo e in legno. Ma più di tutto ama il bronzo. Dopo un inizio figurativo si accosta prima al futurismo; poi studia e risente dell’opera dei grandi maestri del ‘900 e negli anni 80 approda ad una semplificazione armonica delle forme che diventeranno segno indistinguibile del suo lavoro, ora caratterizzato da tormentate strutture concave e convesse, ora movimentato da improvvisi segni graffiati direttamente sulla materia. Fino ad assumere nelle opere più recenti un armonico scambio energetico di equilibrato rapporto spazio temporale. Nello studio si cammina a fatica tra sculture appena abbozzate, altre ricoperte di polvere e altre pronte per la prossima mostra. Rivedo, su alcune basi, bozzetti per importanti opere pubbliche.

Da sinistra, Forza propulsiva e Armonia di forme di Antonio Di Tommaso

In primo piano Armonia sensuale ritmica (1990) scultura realizzata in marmo di Carrara e collocata nei pressi dello Juventus Stadium di Torino. Sotto una tela di Antonio Berti, suo amico e maestro, il bozzetto di Forze propulsive, altra opera monumentale realizzata in acciaio e collocata su Viale Guidoni a Firenze. Con orgoglio mi indica Suggestioni di attesa (pietra della Maiella) presentata insieme ad altre opere nella mostra Discovery of Italy a New York. “Da allora sono arrivati contatti e commissioni anche oltre Atlantico”. Un’altra grande opera pubblica che non possiamo non ricordare è Forme emergenti (1992-2006), fontana in vetro e in acciaio collocata nel giardino comunale di San Salvo (Ch). E’ uno dei suoi lavori più suggestivi animato da un gioco di ombre e di luci secondo le ore del giorno. Sono quasi le ore 18.00. Ci incamminiamo verso Piazza S. Croce per visitare la mostra di un suo allievo. Quasi sottovoce mi dice: “Sai mi hanno riconfermato Presidente della Classe di Scultura dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze”. Sorrido felice di questo suo prestigioso incarico.

Redazione

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