Giro d’Italia: a Roma l’ultima tappa tra festeggiamenti e polemiche

Giro d’Italia: a Roma l’ultima tappa tra festeggiamenti e polemiche

di Francesca EMPLER

Ieri, domenica 27 maggio, si è svolta la ventunesima e ultima tappa del Giro d’Italia. La corsa è iniziata alle 16:00 quado la sindaca Raggi, dopo aver stretto la mano ai ciclisti della prima fila, ha dato il via. La partenza e l’arrivo in piazza Madonna di Loreto, poco distante da piazza Venezia.




Il percorso ha permesso ai ciclisti di attraversare alcune tra le più belle zone della città: Trinità dei Monti, piazza Barberini, largo delle Terme di Caracalla, Fori Imperiali, piazza Venezia e Trinità dei Monti. Il circuito è stato di 11.5 km, ripetuto per dieci volte. Chris Froome ha trionfa, felice di essere riuscito, nonostante le difficoltà incontrare soprattutto alla partenza. A renderlo entusiasta del risultato anche il fatto di aver trionfato nella Capitale, città per lui molto suggestiva.




Il problema però che lui stesso ha riscontrato, come anche molti altri, è stato il terreno assolutamente dissestato di Roma. Infatti, oltre alle salite, alle discese, alle curve e ai sampietrini che caratterizzano la città, i ciclisti si sono trovati di fronte a un nuovo nemico: le buche. Lo stesso Froome è stato contento della decisione di neutralizzare gli ultimi sette giri del percorso e, al contempo, ci ha tenuto però a sottolineare che nessuno di loro ha mai minacciato di volersi fermare. Anche Elia Viviani, secondo nella tappa di Roma, ha parlato della poca sicurezza della città. Il secondo posto del Giro è spettato invece a Tom Dumoulin, soddisfatto dei risultati raggiunti e pronto a congratularsi con Froome.




Nella serata di ieri la sindaca Raggi si è espressa dicendo che bisognava pensare solo al fatto che quello fosse un giorno di festa da dover rispettare come tale. Il presidente di Rcs, società organizzatrice dell’evento, ha replicato dicendo che a Roma da un anno era stato dato il preavviso e che in quel lasso di tempo le buche si sarebbero potute sistemare.

Non sono dunque mancate le critiche, oltremodo giustificate. L’auspicio è che entro il prossimo anno l’asfalto sia sistemato, non solo per i ciclisti, ma anche per i cittadini romani e i suoi visitatori.




Redazione

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