Carlo Fornara, la bellezza della Val Vigezzo

Carlo Fornara, la bellezza della Val Vigezzo

di Giuseppe MASSIMINI

Casa De Rodis a Domodossola ospita una selezione di opere dell’artista dipinte negli anni più creativi

Per scoprire un artista di valore da non perdere, fino al 20 ottobre, nella sede espositiva di Casa De Rodis, a Domodossola, la mostra Carlo Fornara. Alle radici del Divisionismo (1890 – 1910). La retrospettiva si focalizza sui due decenni di maggiore creatività e capacità innovativa del maestro di cui ricorre il cinquantenario della scomparsa. Occasione per una rilettura dell’opera dell’artista alla luce di quelle che furono le radici della sua pittura; di quella stagione artistica che portò il pittore, nato in Val Vigezzo nel 1871, a formarsi sotto la guida del maestro Carlo Cavalli. “Anni di personale affermazione, annota la curatrice della mostra Annie-Paule Quinsac, quando, fatti propri gli impasti monticelliani, Fornara elabora un linguaggio luminista di pittura materica a spatola”. Questa “prima maniera” sarà destinata a mutare con l’incontro a Maloja con Giovanni Segantini, occasione per entrare in contatto con le nuove istanze divisioniste. Dopo la scomparsa improvvisa di Segantini, nel primo decennio del nuovo secolo, settembre 1899, Fornara cede, solo un momento, alla corrente simbolista, allora dominante nell’arte: “ma subito, scrive nel 1942, il mio temperamento latino avverso alle astruserie nordiche riprese il sopravvento”.

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Cooptato nella “scuderia” di Alberto Grubicy de Dragon, quale “erede di Segantini”, fu presente alle maggiori esposizioni nazionali e internazionali di quegli anni con un immediato riconoscimento da parte della critica ufficiale da Parigi a San Francisco. Gradualmente, intorno agli anni venti, l’adesione alla scuola divisionista incominciò a indebolirsi. Ben presto giunse a una cifra stilistica tutta sua e assolutamente originale. A partire dal 1922 si sofferma fino alla morte, avvenuta nel 1968, sui paesaggi di grande formato in cui dominano sempre più l’amena bellezza della Val Vigezzo, dipinta con un impasto corposo, a volte con effetto smalto, arricchito dall’inserimento di oro e argento macinati appreso da Segantini. In mostra, una importantissima selezione di tele (alcune delle quali oggetto di interventi di restauro realizzati proprio in funzione della loro esposizione in questa mostra), affiancate da una sezione dedicata ai disegni del maestro.

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