Le scale mobili della Metro di Roma ancora nel mirino

Le scale mobili della Metro di Roma ancora nel mirino

di Francesca EMPLER

Da circa un anno, ormai, le scale mobili di alcune stazioni della metropolitana di Roma sono al centro dell’attenzione mediatica. Nonostante la riapertura della fermata Repubblica, la questione sembra non essere conclusa. È degno di menzione un retroscena rivelato da Paolo Ielo, il procuratore aggiunto per i reati contro la pubblica amministrazione, e avvalorato dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia. Si tratta dell’operazione che ha condotto a quattro misure interdittive in merito alle indagini aperte dalla Procura di Roma a seguito della rottura, in data 23 ottobre 2018, della scala mobile della fermata Repubblica della linea A. Ielo ha dichiarato che il giorno antecedente al sopralluogo per le indagini, la sede operativa della società Metro Roma Scarl ha preso fuoco; non ci sono prove che sanciscano la dolosità, ma si tratta di una questione oggettiva. Sull’incendio, come ha dichiarato anche il procuratore aggiunto D’Elia, ci sono sospetti poiché l’obiettivo era quello di andare a prelevare le carte della manutenzione, che si sono salvate dalle fiamme, e il Pc, che invece non ha avuto scampo.
È indagato e sospeso dal servizio Renato D’Amico, responsabile d’esercizio della linea A e B della metropolitana di Roma. Il dirigente infatti, in un’intercettazione dello scorso 10 aprile, avrebbe parlato al telefono con una dirigente di Atac e avrebbe detto che il guasto della stazione Libia della linea B1, taciuto fino ad ora, fosse simile a quello di Barberini e che sarebbe stato meglio farsi i fatti propri in merito alla questione. Lo stesso D’Amico avrebbe considerato esagerato il sequestro, da parte della procura, della stazione Barberini dello scorso marzo poiché, in fondo, nessuno si era ferito. Questo sarebbe sempre stato detto in un’intercettazione. Inoltre, D’Amico avrebbe parlato di una possibile stima di rottura di circa 3 o 4 scale su 700 della metropolitana e, a detta del gip Di Lauro, questo sarebbe indicativo di un disinteresse del dirigente in merito alla possibile presenza di persone sulle stesse e un conseguente incidente.
Oltre a lui sono interdetti anche Alessandro Galeotti, addetto alla vigilanza delle scale mobili, ed Ettore Bucci.
Una situazione ancora tutta da chiarire, che solo le indagini riusciranno nell’effettivo a risolvere.

Redazione

Il sito del settimanale 'Nuovo Corriere Laziale' testata che segue lo sport giovanile e dilettantistico della regione Lazio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *