Alighiero e Boetti: raddoppiare dimezzando. Prorogata fino al 15 marzo all’Accademia di San Luca a Roma la mostra sull’artista

Alighiero e Boetti: raddoppiare dimezzando. Prorogata fino al 15 marzo all’Accademia di San Luca a Roma la mostra sull’artista

di Giuseppe MASSIMINI

Un ritratto di Alighiero Boetti (Torino, 1940 – Roma,1994) a trent’anni dalla sua scomparsa. L’Accademia Nazionale di San Luca proroga fino al 15 marzo la mostra Alighiero e Boetti. Raddoppiare dimezzando che riprende il titolo di una sua opera Moltiplicare dimezzando. Lui stesso si era moltiplicato, raddoppiandosi nel nome Alghiero e Boetti. La mostra,curata da Marco Tirelli e concepita insieme a Caterina Boetti, presidente della Fondazione Alighiero e Boetti, celebra  uno degli artisti più visionari e influenti del XX secolo. Articolata nei suggestivi spazi di Palazzo Carpegna si concentra su un nucleo selezionato di opere su cui si viene invitati a riflettere sui temi del doppio e della proliferazione dall’uno al molteplice, propri della ricerca dell’artista. La mostra, spiega il curatore, “è un viaggio artistico mentale e immaginario in un vortice di opere che con infiniti rimandi e giochi di specchi creano tanti mondi possibili, tanti viaggi diversi dove le opere stesse diventano viaggiatori.”

Il salone d’Onore con l’Opera Postale; al centro Io che prendo il sole a Torino il 19 gennaio 1969

Il Salone d’Onore apre le porte ad uno dei lavori più eclatanti della sua produzione Opera postale (De bouche à oreille), creato nel 1992-93, un anno prima della morte dell’artista. Di dimensioni colossali ed esposta raramente, l’opera costituisce una summa del suo lavoro precedente che “rimette al mondo” i passaggi più alti della sua ricerca. Realizzata con la collaborazione delle Poste francesi, de Le Magasin – Centre National d’Art Contemporain di Grenoble e del Musée de la Poste, la composizione si articola in 11 serie, ognuna delle quali formata da due elementi: le buste e i disegni (506 buste affrancate e timbrate e 506 disegni a tecnica mista). Nella vicina Sala Bianca, chiamati a fare da corona altri quattro importanti lavori: i famosissimi Gemelli (1968), fotomontaggio fotografico eseguito da Mario Ponsetti su indicazione dell’artista;  Storia naturale della moltiplicazione (1974-1975), un grande polittico formato da 11 carte quadrettate; Io che prendo il sole a Torino il 19 gennaio 1969 (1992), installazione in cui l’artista si autorappresenta insieme a una farfalla cavolaia, allusione all’Io che supera il limite corporeo. Apre e chiude il percorso nel porticato borrominiano Autoritratto (1993), scultura in bronzo che ben esemplifica il processo di trasmutazione della materia in spirito, pensiero, immaginazione.

 

Redazione

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